La Camera dei Deputati ha approvato oggi, 27 novembre 2012, la normativa che parifica tutte le categorie di figli, nati dentro e fuori del matrimonio, attuando così finalmente il dettato costituzionale dell’art. 30, III comma. La nuova normativa segna una svolta epocale: si attendono ora i decreti delegati che dovranno attuare i principi della legge delega relativamente a vari importanti istituti giuridici, dal riconoscimento alla successione, alla responsabilità genitoriale, solo per fare alcuni esempi. Resta purtroppo ancora una grave discriminazione sul piano processuale tra figli nel momento delicatissimo della crisi della relazione tra genitori. Infatti il mero spostamento di competenze relativo al procedimento che riguarda affidamento e mantenimento dei figli di genitori non coniugati davanti al giudice ordinario non risolve il problema della lacuna normativa del relativo processo: non possono infatti applicarsi le norme di separazione e divorzio e questi figli continueranno a ricevere un trattamento deteriore rispetto ai figli di genitori coniugati. Ci si augura un tempestivo intervento legislativo che risolva finalmente anche questa ingiusta e assurda discriminazione, frutto di un’incostituzionale lacuna normativa.
I principali profili sui quali è intervenuto con modifiche il Senato sono i seguenti:
– art. 251 c.c., con una novella volta ad ampliare le ipotesi di riconoscimento dei figli incestuosi;
– cognome del figlio naturale, con la soppressione della disposizione introdotta dalla Camera che, intervenendo sull’art. 262 c.c., prevedeva che il figlio potesse assumere il cognome del padre aggiungendolo (e non più sostituendolo) a quello della madre;
– art. 276 c.c., in materia di legittimazione passiva alla domanda di dichiarazione giudiziale di paternità naturale;
– competenza del tribunale per i minorenni attraverso l’integrale riformulazione dell’articolo 3 del disegno di legge. Il Senato ha infatti attribuito al tribunale ordinario – al posto del tribunale per i minorenni – un’ampia serie di controversie (dal riconoscimento dei figli naturali all’affidamento del figlio naturale ed al suo inserimento nella famiglia legittima; assunzione del cognome del minore; autorizzazione all’impugnazione del riconoscimento del figlio naturale; decisioni nell’interesse del figlio in caso di contrasto tra i genitori; esercizio della potestà dei genitori; dichiarazione giudiziale di paternità o maternità).
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