La Mediazione Familiare è un tipo di intervento volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari ed alla risoluzione dei conflitti in caso di separazione o di divorzio, ovvero durante la separazione o il divorzio. Il percorso di mediazione rappresenta una valida alternativa alla tradizionale via giudiziaria: il suo scopo è quello di consentire ai coniugi che scelgono di porre fine al proprio vincolo matrimoniale di raggiungere, in prima persona, degli accordi di separazione o di divorzio e di essere artefici della riorganizzazione familiare che andrà a regolare la vita futura loro e dei loro figli. Inoltre dopo la separazione o il divorzio la mediazione familiare aiuta a modificare la parte degli accordi che si sono rilevati poco attuabili o necessitano di essere ridiscussi per le mutate condizioni dei singoli ex coniugi oppure per nuove esigenze dei figli.
Il rapporto familiare post separazione è un rapporto dinamico che spesso muta esigenze ed interessi, condizionato dalle singole fasi della vita dei componenti (mutamento del lavoro, crescita dei figli, l’inserimento di nuove figure, eventi inaspettati) difficilmente gli accordi presi in fase di separazione e divorzio reggono la prova del tempo e pertanto la Mediazione Familiare aiuta il crearsi dei nuovi equilibri necessari tra i componenti familiari.
I dati sperimentali derivati dagli studi sulle conseguenze del divorzio condotti a livello mondiale parlano chiaro: la durata degli accordi è direttamente proporzionale al grado di soddisfazione che questi procurano a chi è tenuto a rispettarli. Ne deriva che soltanto un accordo che rispetti gli interessi di entrambi i coniugi avrà la possibilità di resistere nel tempo. Queste ricerche, avviate negli Stati Uniti, in Canada ma anche in Europa, dimostrano con evidenza che in percentuale gli accordi raggiunti in sede di mediazione familiare presentano un numero considerevolmente più basso di successivi ricorsi in tribunale rispetto agli accordi imposti dal giudice in sede giudiziaria. La Charte européenne de la formation des médiateurs familiaux, redatta nel 1992 da un’équipe di mediatori e poi ripresa nel 1997 dal Forum europeo di formazione alla mediazione familiare, definisce la mediazione “un processo che prevede la presenza di un terzo – il mediatore appunto – adeguatamente preparato che aiuta le parti ad affrontare tutte le questioni connesse alla riorganizzazione familiare in vista della separazione coniugale, nel pieno rispetto delle legislazioni vigenti nei vari paesi”. In mediazione, quindi, i coniugi lavorano insieme con il mediatore per il raggiungimento di un obiettivo concreto: l’elaborazione di accordi di separazione che saranno poi presentati al giudice per ottenere l’approvazione ufficiale necessaria, ovvero concordare le modifiche degli accordi precedentemente omologati dal Tribunale.
La mediazione inoltre risulta molto utile al fine di trovare accordi e soluzioni dopo l’iter giudiziario della separazione o del divorzio. Infatti l’arida applicazione delle regole stabilite in sede giudiziaria o anche di natura consensuale, non corrisponde spesso alle mutate esigenze delle persone (figli e genitori) coinvolte nell’evolversi della vita. Spesso i rapporti personali, logorati dalle vicende di coppia, non permettono di risolvere problemi, anche facili, che se non rimossi ostacolano il normale vivere quotidiano.
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