L’avvocato, il termine deriva dal latino advocatus, (advoco = voco + ad chiamato a me, vale a dire “chiamato per difendermi”), cioè “difensore”.
In una società fondata sul rispetto della giustizia e della legalità, l’avvocato interpreta un ruolo eminente, fondamentale per i cittadini. La sua missione non si limita all’esecuzione fedele di un mandato nell’ambito della legge. In uno Stato di diritto l’avvocato è indispensabile alla giustizia e a coloro di cui deve difendere i diritti e le libertà; egli è tanto il consulente quanto il difensore del proprio cliente, si fa carico dei diritti negati, delle ingiustizie perpetrate dai soprusi e li porta in Aula del Tribunale per chiedere Giustizia.
La necessità di una figura professionale posta come baluardo dei diritti di ogni Uomo e delle sue Libertà Fondamentali è alla base della necessità dell’esistenza e dell’autonomia della professione forense. Ogni Diritto se è materialmente privato della possibilità di essere fatto valere è inutile, vuoto, diventa pura filosofia; la forza dei diritti esiste nella loro reale possibilità di essere affermati e soddisfatti dai singoli soggetti.
L’avvocato è il primo strumento dei cittadini per avere giustizia, per pretendere il rispetto dei loro diritti, per esigere che il Potere Pubblico sia esercitato nel rispetto della legge e non per interessi personali. Il primo vero controllo di legalità della società civile è fatto dagli avvocati che pertanto devono essere liberi, autonomi ed indipendenti. L’attacco evidente a tale categoria professionale è un ulteriore passo per svuotare la Democrazia dei sui contenuti e renderla una parola vuota. Se non vi fossero medici non esisterebbe la Sanità, se non vi fossero insegnanti non esisterebbe l’istruzione se non vi fossero avvocati non esisterebbe la Giustizia. Uno Stato in cui Curarsi è difficile e per pochi, Istruirsi sempre più tormentato, avere Giustizia è sempre più costoso, incerto e lungo, risulta uno Stato poco democratico. Vi è da tempo in atto una campagna mediatica indirizzata a disprezzare la figura dell’Avvocato come ostacolo allo sviluppo sociale ed economico del paese, attribuendo a tale categoria il costo della giustizia e della lungaggine dei processi, è una menzogna. La realtà è che si aumentano le tasse (Contributo Unificato) e si svuotano i Tribunali di Giudici, di dipendenti e di risorse (stanze, carta, stampanti, inchiostro, faldoni ecc.). C’è chiaramente un intento diverso da quello reclamizzato, un cittadino malato è ricattabile, un cittadino non istruito è privo di coscienza critica e di capacità di analisi, un cittadino con tanti diritti ma senza giustizia è indifeso. Un cittadino così è più facile da comandare, da sottomettere.
Un Esempio Concreto: nel 2005 dopo una campagna di informazione in cui si disse che i costi delle Assicurazioni delle Auto e delle Moto erano alte per colpa degli Avvocati, si introdusse l’indennizzo diretto, ovvero chi subiva un incidente automobilistico (incidente tra due auto) doveva vedersela direttamente con la propria assicurazione senza essere assistito da nessuno (se non pagandolo di tasca propria). Quindi nei casi in cui si applica l’indennizzo diretto il cittadino non può essere difeso se non a spese proprie. Questo doveva garantire l’abbassamento dei premi assicurativi della polizza. Ciò non è avvenuto, anzi è avvenuto l’innalzamento dei premi assicurativi e la crescita degli utili delle Società di Assicurazione. I Cittadini mentre prima avevano la garanzia di essere assistiti senza spese ed ottenere quindi risarcimenti giusti ed equi, ora devono accettare risarcimenti più bassi e concorsi di colpa fantasiosi. Questo è stata la Liberalizzazione in questo settore.
Pertanto ogni volta che si toglie al cittadino il Diritto di essere assistito da un Avvocato si colpisce il cittadino nei suoi interessi e nei suoi diritti. Un Uomo senza la possibilità di far valere i propri diritti non è un cittadino ma uno schiavo.
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